L'antica signoria di Franquemont rivive attraverso alcune pietre miliari storiche

Scoperta della demarcazione eseguita nel 1756 tra Franquemont e le Franches-Montagnes (ai Pommerats)

di Olivier Cavaleri, storico
versione del 22 gennaio 2021

pietra miliare A Goumois, il Doubs incanta il visitatore sia per le sue famose trote che per il suo ambiente naturale. Tuttavia, il corso d'acqua (più precisamente la riva destra) funge anche da confine internazionale tra Svizzera e Francia, separando terre storicamente raggruppate nella signoria di Franquemont. Cosa rimane di questo dominio, che si estendeva su entrambe le rive del Doubs fino al 1780? Le rovine del castello di Franquemont, arroccate su uno sperone che sovrasta il Doubs a monte di Goumois... e alcune antiche pietre miliari ai confini dei Pommerats. Sono alcune di queste ultime marcature di delimitazione che testimonieranno la loro storia. Con l'aiuto del verbale di delimitazione del 1756 tra la comunità dei Pommerats (« della Montagna Franca ») e la signoria di Franquemont, cercheremo di far rivivere questo piccolo pezzo di confine storico. Allora, partiamo per una passeggiata verso i confini della signoria di Franquemont!

La creazione della signoria di Franquemont risale all'anno 1304, quando Gauthier de Montfaucon costruì il castello (di Franquemont) su uno sperone che sovrasta il Doubs, a un chilometro a sud di Goumois. Il principe-vescovo di Basilea conquistò la signoria nel 1474 durante le guerre di Borgogna e la infeudò. Il conte di Montbéliard acquistò la signoria nel 1595 senza riconoscere la sovranità del vescovo di Basilea su queste terre. Tuttavia, con l'accordo del 1658, il principe-vescovo riuscì a imporre la sua autorità; il conte di Montbéliard divenne vassallo del vescovo per la signoria di Franquemont. Questa si estendeva su entrambi i lati del Doubs intorno a Goumois e al castello (vedi fig. 2) includendo ancora Vautenaivre, Belfond, il Theusseret, la Rancenière, Montbaron, Gourgouton e Bethléem.

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La signoria di Franquemont rappresentata su una mappa del 1780 [AAEB B 207/11]

Nel 1677, il principe-vescovo fece distruggere il castello di Franquemont. Nel XVIII secolo, la demarcazione sistematica dei confini si generalizzò ai confini del Regno di Francia. In questo contesto, il confine tra il vescovato e la Francia fu sottoposto a una revisione globale tra il 1742 e il 1747. Così, il confine tra il territorio (allora francese) della Malnuit e quello di Franquemont fu delimitato nel 1747. Successivamente, il principe-vescovo di Basilea decise di fissare e delimitare la linea di confine, interna ai suoi possedimenti, tra la comunità dei Pommerats della «Montagna Franca» e la signoria di Franquemont. Il 9 giugno 1756, i commissari Jean-Baptiste de Valoreille, balivo della «Montagna Franca dei Boschi», e David-Etienne Duvernoy, castellano di Franquemont, procedettero sul posto alla posa delle ventisei pietre di delimitazione. Le loro posizioni sono state riportate su una mappa moderna e le foto delle pietre più emblematiche si trovano qui.

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Le pietre del 1756 n°1 a 14 riportate su una mappa Swisstopo
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Le pietre del 1756 n°14 a 22 riportate su una mappa Swisstopo
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Le pietre del 1756 n°22 a 26 riportate su una mappa Swisstopo

I commissari del 1756 approfittarono delle rocce e delle scogliere presenti lungo il tracciato del confine per incidere molte pietre direttamente nella roccia. Così, delle venticinque marche di delimitazione posizionate (la prima esisteva già), cinque sono pietre (n°5, 6, 11, 19 e 23) mentre le altre venti sono incise direttamente nella roccia. Le pietre riportano sul lato di Franquemont una F e, su quello dei Pommerats, le lettere FM («Montagna Franca»). L'anno 1756 e il numero rispettivo completano le informazioni incise sulla pietra. Per le iscrizioni sulla roccia, i commissari incisero semplicemente una croce, l'anno 1756 e il numero. Il verbale del 9 giugno 1756, depositato negli archivi dell'antico vescovato di Basilea a Porrentruy con la referenza AAEB B 207/12-2, è riportato qui.

Nel 1780, il re di Francia e il principe-vescovo di Basilea firmarono una convenzione «riguardante i confini dei rispettivi stati». Questa convenzione prevedeva scambi di territori per semplificare la linea di confine. Così, il territorio della Malnuit entrò a far parte del vescovato, mentre la parte del territorio di Franquemont situata sulla riva sinistra del Doubs passò alla Francia. Da quel momento, la riva destra del Doubs divenne il confine internazionale tra i due stati. Tuttavia, bisogna attendere la Rivoluzione Francese affinché la signoria di Franquemont scompaia formalmente. Infine, dal 2009, Saignelégier, Goumois e i Pommerats formano il nuovo comune di Saignelégier, lasciando così cadere nell'oblio il confine che cerchiamo un po' di far rivivere.

Appendice 1

Alcune pietre miliari emblematiche del confine

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Pietra n°1
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Pietra n°3 (iscrizione) con una croce e l'anno 1756
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Pietra n°5 con FM e l'anno 1756
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Pietra n°6 con la F di Franquemont
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Pietra n°10 (iscrizione) con una croce e l'anno 1756
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Pietra n°11 con FM e l'anno 1756
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Pietra n°17 (iscrizione), croce e anno 1756
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Pietra n°18 (iscrizione), croce e anno 1756
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Pietra n°19 con FM e l'anno 1756
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Pietra n°20 con una croce e l'anno 1756
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Pietra n°21 (iscrizione), croce e anno 1756
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Pietra n°22 (iscrizione), croce e anno 1756
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Pietra n°23 con una F sbiadita e l'anno 1756
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Pietra n°24 (iscrizione) con una croce e l'anno 1756
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Pietra n°25 (iscrizione) con una croce e l'anno 1756
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Pietra n°26 (iscrizione) con una croce e l'anno 1756

Appendice 2

Verbale di delimitazione della Montagna Franca (I Pommerats) con Franquemont del 13 giugno 1756 [AAEB B 207/12-2]

L'an mil sept cent cinquante six, et le neuvième de Juin, Nous, Jean Baptiste de Valoreille, Conseiller Aulique de Son Altesse Rme & Illume Monseigneur l'Eveque de Basle Prince du St Empire, et son Grand Baillif de la ville & Prévoté de Saint-Ursanne, et de la franche Montagne des Bois, commissaire nommé par Decret de S. A. en datte d'une vingt huitième du mois de may dernier, et David Etienne Duvernoy Chatelain de la Seigneurie de Franquemont, commissaire décerné de la part du conseil de Régence à Montbéliard, pour S.A.S Monseigneur le Duc Régnant de Wirtemberg, par acte du troisième de Juin aussi dernier, à l'effet de procéder à la plantation des bornes séparatives des territoire de la dite Seigneuries de Franquemont et de la communauté des Pommerats dans la dite franche Montagne pour l'exécution de la convention intervenue entre les commissaires des seigneurs respectifs, conclut et arrêté le dix huit octobre mil sept cent cinquante cinq, Ratifiée par les dits Seigneurs les septième Février et d'Avril, de l'année courant.

Nous nous sommes transportés sur les lieux avec les sirs Jean Henry Laubscher greffier de Perle, et Joseph Friderich Fallot de Montbéliard tout deux Géomètres jurés, et accompagné de Claude Antoine Mory maire de la seigneuries de Franquemont, de Pierre Antoine Brossard officier des Pommerats, et d'autres députés des dits lieux, et avons vaqué à cette opération de la manière suivante,

Nous l'avons commencé sur la hauteur de la Côte du Chait [côte di Sciet] à

La borne, qui fut plantée l'année mil sept cent quarante sept, laquelle sépare la franche Montagne des Bois, la seigneurie de Franquemont et le comté de Montjoye, et qui fera la première Borne de la présente délimitation, des là tirant contre midi & occident par la sinuosité de la hauteur des Rochers jusques à

La Seconde borne qui est une croix que nous avons fait tailler sur la hauteur d'une pointe de Roche appelée la blanche Roche sur la même cote du Chait [côte di Sciet] distante de la précédente borne de cinquante six perches [56 perches, 182 m] de la tirant contre midi en droite ligne à

La troisieme borne qui est aussi une croix que nous avons fait tailler au haut et au commencement d'une Chaine de Rocher sur la dite côte, la dite croix distante de la précédente de vingt perches & cinq pieds [20,5 perches, 66 m] de là tirant en bas la ditte côte contre midi déclinante d'occident par la sommité des dits Rochers en suivant leur sinuosités à

La quatrieme borne qui est une croix que nous avons fait tailler au pied de la ditte Chaine de Rocher dans le combe noire [Noire Combe] à la distance de la précédente de cinquante huit perches [58 perches, 188.5 m], de là tirant contre Midy en haut la côte, en droite ligne à

La cinquieme borne que nous avons fait planter au haut des Rochers sur le Thannex [Sur le Tanné] distante de la précédente croix de quarante trois perches [43 perches, 139.8 m], de là tirant contre Midy & Occident en suivant la sinuosité de la hauteur des dits Roches traversantes ensuitte le ruisseau des Moulins des Pommerats et montant droit en haut à

La sixieme borne, que nous avons aussi fait planter au haut de la côte de la Jobinatte [Lai Djobinatte] dans le coin de la fin ditte du bois bannal distante de la précédente de Cent quarante sept perches & cinq pieds [147,5 perches, 480 m] des la tirant contre occident en suivant toujours la sinuosité de la hauteur des Roches jusqu'à

La septieme borne qui est une croix que nous avons fait tailler dans une roche du côté de l'orient du haut de la Combette au clerc, la dite croix distante de la précédente borne de cent quatre vingt quatorze [194 perches, 631 m] perches des là tirant en bas la dite combe au Clerc contre le septentrion en droite ligne à

La huitieme borne qui est aussi une croix que nous avons de même fait tailler au commencement d'un ban de Roche devers occident de la dite Combette, distante de la précédente croix de trente deux [32 perches, 104 m] perches, des là tirant contre occident par la hauteur du dit ban de Rocher et par le bas de la côte du Cerneux à

La neuvieme borne qui est une croix que nous avons fait tailler quatre pieds & demi devers occident d'une ancienne petite croix sur un rocher à côté du sentier de Vautenaire distante de la précédente de Cent cinquante six perches & cinq pieds [156 perches, 510 m], des là continuant toujours contre occident par le bas de la dite côte du Cerneux en suivant la sinuosité des dits Rochers qui se trouvent détachés par intervales à

La dixieme borne qui est de même une croix que nous avons fait tailler à l'extrémité occidentale des dites Roches, à la distance de la précédente de quatre vingt dix [90 perches, 293 m] perches, des là tirant contre midi en haut de la dite côte en droite ligne à

La onzieme borne que nous avons fait planter au haut des Roches dans les prels du bois bannal, distante de la précédente croix de trente six perches et cinq pieds [36 perches, 118 m], de là tirant contre midi et occident par la sinuosité de la hauteur des Roches à

La douzieme borne qui consiste en deux croix que nous avons fait tailler l'une sur la face septentrionale d'un petit ban de Rocher et l'autre sur la superficie d'une roche au pied de la précédente distante de la susditte onzième Borne de quatre vingt cinq perches [85 perches, 276 m], des là contre midi en traversant la combe Alix en ligne droite à

La treizieme borne qui est une croix que nous avons fait tailler au pied d'un grand Rocher en longue Roche, distante de la précédente de septante trois perches cinq pieds [73 perches, 238 m], de là continuant la même ligne jusques au haut de la dite Roche, et des là tirant contre orient à

La quatorzieme borne qui est aussi une croix que nous avons fait tailler sur la hauteur, et à la pointe occidentale que font les Roches de Bécore [Bécorps] distante de la précédente de douze perches six pieds [12 perches, 41 m], des là tirant contre l'orient, reprenant ensuitte contre midy et décendant contre l'occident en suivant la sinuosité de la hauteur des Roches de Bécore à

La quinzieme borne qui est aussi une croix que nous avons fait tailler au pied devers midy des dites Roches distante de la précedente de septante trois perches [73 perches, 237 m] des là reprenant contre Midy par-dessus les fossés au dessus des Cerneux en droite ligne à

La seixieme borne, qui est encore une croix que nous avons fait tailler sur un petit rocher isolé distante de la précédente de vingt quatre perches et trois pieds [24 perches, 78 m], des là continuant contre midy en droite ligne par-dessus les fossés à

La dixseptieme borne qui est de même une croix que nous avons fait tailler à l'extrémité septentrionale d'une chaine de Rochers distante de la précédente de soixante et dix perches et cinq pieds [70,5 perches, 229 m], des là tirant contre midy et l'orient en suivant la sinuosité de la hauteur des Roches traversant la royes de fontenelles et la Toyère à

La dixhuitieme borne qui est encore une croix que nous avons fait tailler au Rocher dit Gotscher au haut de la côte de foinez [Côte des Foinez] à la distance de la précédente de cent soixante sept perches [167 perches, 543 m], des là tirant en bas contre Midy en droite ligne à

La dixneuvieme borne que nous avons fait planter dans la ditte côte des foinez [Côte des Foinez], et à la distance de la précédente croix, de vingt deux perches [22 perches, 72 m], de là tirant toujours en bas contre Midy en droite ligne à

La vingtieme borne qui est une ancienne croix taillée dans un petit Rocher à côté d'un Ruisseau & d'une source, et laquelle nous avons fait renouveler & agrandir cette croix étant distante de la précédente borne de vingt neuf perches & quatre pieds [29,4 perches, 96 m], des là tirant toujours contre Midy en montant la côte en droite ligne à

La vingt et unième borne qui est aussi une croix que nous avons fait tailler à un grand Rocher qui se trouve dans une Chaine d'autres rochers plus petits, distante de la précédente de trente cinq perches [35 perches, 114 m], des là continuant toujours contre midy en haut de la côte en droite ligne à

La vingt deuxieme borne qui est une croix que nous avons fait tailler au pied et à l'angle septentrional et occidental d'un grand Rocher appelé la Roche du cul de la retenue [La Retenue], et à la distance de la précédente de soixante six perches [66 perches, 215 m], des là tirant par le haut de la ditte Roche contre Midy déclinant un peu d'orient en droite ligne à

La vingt troisieme borne que nous avons fait planter au dessus et à l'orient du chemin public tendant de Seignelégier à Goumois distante de la précédente croix de cent et une perches [101 perches, 328 m], des là tirant toujours contre Midy déclinant un peu d'orient en droite ligne à

La vingt quatrieme borne qui est une croix que nous avons fait tailler dans un rocher qui se trouve dans une petite chaine de Roche à la distance de la borne précédente de septante cinq perches & cinq pieds [75,5 perches, 245 m], des là continuant contre Midy déclinant un peu d'orient en droite ligne à

La vingt cinquieme borne qui est aussi une croix que nous avons fait tailler dans une grande Roche à la distance de la précédente de cinquante quatre perches [54,5 perches, 177 m], des là continuant toujours contre Midy déclinant un peu d'orient en droite ligne à

La vingt sixieme & dernière borne, qui est de même une croix que nous avons fait tailler dans une grande Roche où finit le Ban et finage des Pommerats et la présente délimitation, la dite croix étant à la distance de la précédente de cinquante et une perches [51 perches, 166 m];

Toutes les croix taillées & les pierres plantées dont il est fait mention cy dessus ayant été numérotées suivant quelles sont désignées au présent acte avec le millésime de l'année courante à l'exception seulement de la première borne qui tient icy lieu du numéro un, les bornes plantées ayant d'ailleurs été marquées à l'une des faces des lettres FM pour signifier la franche Montagne, et d'une F à l'autre face pour désigner la seigneurie de Franquemont et quant aux distances cy indiquées elles ont toutes été prises et mesurées géométriquement et horizontalement sans égard à la hauteur ou pente du terrain ny aux sinuosités des Rochers qui font limittes avec la perche de dix pieds de Roy [3.25 m] usités dans la Principauté de Basle, le tout conformément au plan qui a été dressé par les géomètres en notre presence,

Et de cette manière nous avons finis nos opérations qui ont continuées des le dit jour neuvième du mois de Juin courant, jusqu'au douzième inclusivement de tout quoi nous avons dressé et expédié en double le présent proces verbal pour servir et valoir où et ainsi qu'il appartiendra en témoin de quoy nous l'avons signé à Seignelégier [Saignelégier] les treizième du dit mois de Juin mil sept cent cinquante six [13 juin 1756],

Signé:

De Valoreille
Duvernoy